lunedì 30 luglio 2012

Al Pont de Ferr

Tavolino lungo il naviglio, zanzare incluse, ma si sta meglio fuori che dentro. L’ambiente non è in linea con la stella Michelin ed anche la tavola con i suoi elementi risulta essere sottotono. Si può essere “ruspanti” ed essenziali ma con i particolari giusti la sostanza cambia e spesso non poco. Vedi ad esempio la tavola proposta all’esterno dal Gold di piazzale Risorgimento. Comunque, senza fare confronti, al Pont de Ferr si mangia bene, o meglio, si può mangiare bene ma occorre scegliere oculatamente. Non si cade sempre in piedi, e questa purtroppo è una pecca. Tra le proposte consumate ho gradito nella forma e nell’essenza la cipolla rossa di Tropea di zucchero soffiato. Una cipolla caramellata, che non deve trarre in inganno, non è una ricetta “copiata”, infatti non ha niente a che vedere con quella oramai celebre di Oldani. Questa è totalmente differente nell’esecuzione ed è servita con il formaggio di capra fresco su pane al sesamo nero. L’effetto è bello, diverso, quasi futuristico. Nella foto è quell’ovale vitreo di colore rosso. Buono anche il fois-gras fatto in casa cotto nel torcione al profumo di pepe di Seichuan e servito con il pane briosche e la confettura di pomodoro. Un piatto che si può trovare anche altrove, come altri in menù, comunque ben eseguito. Buoni anche gli spaghettoni di grano duro del Salento del Comm. Benedetto Cavalieri con colatura di alici, calamaretti spillo, aglio, olio e peperoncino. Gustosi, molto. Piatto invece il pesto in pasta con pinoli, scampetti scrudi marinati e polvere di olio evo. Gusto, odore e vista senza onore. Idea diversa ma poco riuscita nel suo complesso. Come dolce sorprendente nell’effetto visivo il Campari soda ripieno di crema dolce di formaggio di capra con perle di campari. Bello e buono. L’altro dolce chiamato “questo dolce non è un gioco, i ricordi dei sapori dell’infanzia” è originale, ben fatto ma l’ho trovato un po’ slegato nel gusto e nelle temperature. Il locale in se non è niente di speciale qui la differenza la fa sicuramente Matias Perdomo, lo chef con una stella Michelin. Stella che a mio parere dev’essere consolidata eliminando gli alti e bassi che si riscontrano tra un piatto e l’altro. Alcuni innovativi, altri della tradizione, forse troppo. Alcuni riusciti, altri meno. Alcuni sorprendenti, altri deludenti. Il giudizio è positivo ma da confermare con decisione, continuità e sicuramente crescita. Al Pont de Ferr si trova a Milano in Ripa di Porta Ticinese, 55. Telefono 0289406277.

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