martedì 28 febbraio 2012

Posti in piedi in paradiso

Posti in piedi in paradiso, un film diretto, sceneggiato ed interpretato da Carlo Verdone con Marco Giallini (Romanzo Criminale, ACAB, La nuova squadra, tra le tante interpretazioni - nella foto), Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Diane Fleri, Nicoletta Romanoff e Nadir Caselli. Dal 2 marzo al cinema.

sabato 25 febbraio 2012

Ham Holy Burger


Situato in una delle zone più vivaci di Milano, Ham Holy Burger si presenta ordinato, quasi costruito, sicuramente modaiolo, ma fortunatamente il nocciolo, cioè l'hamburger, è buonino. Della giusta dimensione, saporito per la varietà di ingredienti disponibili e modulabili a piacere, gustoso. Il pane l’ho trovato troppo morbido, a mio parere dovrebbero tostarlo un po’ all’interno, anche per non fargli assorbire troppo i succhi della carne e delle verdure. Il personale è simpatico, accogliente ed accomodante, genuinamente napoletano (in parte). L'ordinazione si effettua utilizzando uno dei tanti I-pad presenti, dispositivo che rimane al tavolo per poter liberamente navigare in modalità Wi-Fi durante la consumazione del pasto. Non per troppo tempo però, vista la numerosa affluenza di clienti è uno di quei locali mangia e vai, al contrario di Tizzy's (altro burger bar) che conferma l'abitudine lazy americana che trovo essere ideale soprattutto in una realtà dove si corre sempre. Per alcuni (testimonianza diretta) l'ordinazione mezzo I-pad rappresenta un limite ma, considerando che ci troviamo nell'era della tecnologia “spinta”, questo strumento taglia i tempi di attesa del cameriere, che spesso in questi locali sono troppo lunghi. Tutto a vantaggio del mangia e vai, certo, ma poi l’Ipad si rivela utile come parte integrante della comunicazione, come compagno per i solitari, come salvezza per chi ha bambini piccoli. Se a casa durante il pasto non si guarda la tv (regola numero 1) qui una puntata di pippicalzelunghe può essere permessa. Tornando al locale, la cucina ed i vari ingredienti sono a vista, il servizio è veloce anche dopo l'ordinazione. Buone le patatine fresche tagliate a spicchi con la buccia e servite con 5 salse diverse, che potenzialmente ed almeno in parte, incontrano i gusti di tutti. Ho mangiato il BlackBurger (nella foto by BlackBerry), 180 grammi di carne piemontese presidio Slow Food, Provolone Auricchio Scorzanera (invecchiato), crudità di funghi, bacon, lattuga e salsa barbeque. Com'è ho scritto l'hamburger è buonino, nel senso che può migliorare. Rimane comunque nella parte alta della mia personale classifica dei burger bar milanesi, anche se non nei primissimi posti. Nel menu sono presenti 5 hamburger, 5 insalate, 5 tra piatti e patate, 5 dolci, 5 buone birre e diverse bibite anche non tradizionali, o quasi. Tutto 5. C’è anche un KidBurger, intelligente, per bambini. I 5 valori di Holy Burge sono: fresco, sicuro, chiaro, amico, libero. Mi sembrano centrati. Mi auguro che da H.H.B. tutto venga mantenuto tale, migliorare è sempre possibile, peggiorare è facile ma sarebbe un vero peccato. Che l'apparenza, l’estetica, la voglia di fare numero non prendano il sopravvento sulla qualità. Prossima destinazione altro Burger Bar, anche se sto notando in città un discreto proliferare di Bistrot… Ham Holy Burger è a milano in via Palermo 15. Il sito.

venerdì 24 febbraio 2012

Le invasioni barbariche

Stasera su La7 "Le invasioni barbariche" con Arisa, Simonetta Agnello Hornby, Fabio Volo, Beppe Severgnini e Willwoosh.

giovedì 23 febbraio 2012

martedì 21 febbraio 2012

Tizzy's, il ritorno

Sono tornato da Tizzy’s, questa volta a pranzo, e non posso fare altre che confermare la mia prima impressione, qui l’hamburger è ottimo, patatine comprese. Tizzy Beck è parte integrante del locale, con la sua freschezza e gentilezza. La scorsa volta ho preso l’Ellen & Norman Burger (con cheddar e bacon) oggi ho optato per l’Ilana Burger (nella foto by BlackBerry con formaggio svizzero e cipolle fritte). Ho capito che dovrò provarli tutti! Compresi i sandwich, le insalate ed i dolci. Per il mio piacere, solo per lui. Carino anche a pranzo, Tizzy’s è particolarmente frequentato da “creativi”, pare proprio un angolino di NYC qui sui Navigli. Viene voglia di passarci un po’ di tempo, a leggere, oziare, lavorare al PC.. baciati da un raggio di sole ed accompagnati da una bella fetta di cheesecake ed un american coffee o perché no da un Milk Shakes. Ci tornerò, eccome!

Distributori automatici

Fanno parte del nostro quotidiano, i distributori automatici li troviamo ovunque, negli uffici, in metropolitana, in stazione, negli ospedali... e contengono di tutto e di più, dalle bevande calde a quelle fredde, dai dolci agli snack salati di ogni tipo, ci sono quelli che erogano il succo di arance appena spremute, c'è quello dei cd e dvd, quello degli oggetti più disparati, dalle chiavette usb alle magliette e calzini e poi ci sono questi distributori di libri. Ma la poesia qui si perde, non si possono toccare, sfogliare, sbirciare, annusare... La carta diviene elemento sempre più "raro". Gli Ebook avanzano, purtroppo aggiungo io, perchè va bene la tecnologia legata al progresso, ma vedere sparire sempre più nel nulla certe cose spiace. Già non si ricevono più lettere e cartoline..., lasciatemi almeno la libreria, i tavolini ed i comodini stracolmi di libri. Non vorrei trovare tra qualche anno i libri rilegati in queste scatole di ferro e vetro. Salviamoli!!

Thai soup ad Oslo

Cose vecchie

American Super Toast

Quello della foto (by BlackBerry) è il mio American Toast preferito. Oggi, per motivi di tempo, l'ho preso d'asporto. E’ della California Bakery ed è fatto con il pane alle prugne e papavero con una farcitura di prosciutto cotto, burro, parmigiano e fontina. E' divino, non a caso si chiama American Super Toast (7 euro). Mi da un gusto, un piacere, come quello che mi trasmettono certi piatti di chef stellati. Intenso, immediato, riconoscibile e persistente. Devo dire che anche in casa, in trattoria ed in ristoranti “normali” si possono trovare e provare sensazioni gastronomiche del genere, ma il mio palato si rivolge con precisione al ricordo di alcuni piatti in particolare che a me rendono molto bene l’idea. Il gelato al tartufo di Ciccio Sultano, la cipolla caramellata di Davide Oldani, il cappuccino di seppie al nero di Alajmo ed i funghi con quinoa di Colagreco. Ecco, questi piatti. Indimenticabili!

lunedì 20 febbraio 2012

domenica 19 febbraio 2012

Chiacchiere

Nel periodo di carnevale a casa le chiacchiere non mancano mai. Ogni giorno le prendo in un posto diverso per scovare la migliore chiacchiera di Milano. Adesso, dopo averne mangiate tante, posso stilare la mia classifica. La migliore chiacchiera è per me in assoluto quella della pasticceria Sugar (via Vincenzo Monti 26) e per questo merita il posto più alto del podio. Bella da vedersi, croccantina al punto giusto, equilibrata nel gusto. Una chiacchiera evoluta. La più cara (40 euro al kg), ma in questo caso ne vale la pena. Medaglia d’argento, quasi oro, per le chiacchiere della pasticceria Rigobello (Piazza Bacone 12), la vera chiacchiera, soprattutto nel gusto. Medaglia di bronzo, praticamente a pari merito, per le chiacchiere del panificio Piazza (via Luigi Settembrini 41), del panificio Sgroi (via Pier Luigi da Palestrina 3) e del panificio Pattini&Marinoni, forse ora solo Pattini o solo Marinoni (corso Buenos Aires 55).
Fuori luogo i 60 euro al chilo richiesti da una pasticceria caffetteria del centro di Milano. Diciamo che una media accettabile può assestarsi intorno ai 25 euro al chilo. Sei tutto chiacchiere e distintivo!!

giovedì 16 febbraio 2012

PASTA-EAT

Tanta pasta fresca e diversi condimenti da abbinare. Pasta fresca da portare a casa, ma soprattutto da consumare in loco nel formato preferito, pasta ripiena inclusa. Oltre ai primi piatti si possono consumare piattini di salumi vari, torte salate ed altro ma il piatto principe è la nostra amatissima pasta. Il locale con cucina a vista è minimal, carino e pulito, il servizio è cortese ma a mio avviso la nota dolente arriva inaspettatamente proprio con la pasta. Si può mangiare, certo, ho mangiato ben di peggio, ma in un locale dove si punta e si gioca tutto su questo piatto mi aspettavo qualcosa di più, anche nelle porzioni che, visto il prezzo, non sono per niente soddisfacenti. Situato in una delle zone più belle ed eleganti di Milano, può dare certamente di più, molto di più. Agli inizi qualche imperfezione si può perdonare, qualche.., ma solo agli inizi. Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 22 il locale è sito in viale Premuda 44 a Milano.

martedì 14 febbraio 2012

Sanremo 2012

Serata nazionalpopolare, è iniziato il 62° Festival di Sanremo. In diretta le mie stringate impressioni da amante della musica e dello spettacolo visto da lontano, al massimo da dietro alle quinte. Aprono la serata Luca e Paolo, una sovrapposizione con il Festival dello scorso anno. Sempre forti, soprattutto nella parte iniziale della loro esibizione. Un po' troppe parolacce, forse. Lo dico senza moralismo. La prima cantante della serata ad esibirsi è Dolcenera. Canzone meno coinvolgente del solito e look meno d'impatto rispetto al suo ultimo periodo. In ogni caso sempre brava. Samuele Bersani, canzone poco convincente, già vecchiotta e personalmente l'ho trovata fastidiosa al primo ascolto. Look perfetto, elegantissimo. Rocco Papaleo che apprezzo molto come attore e regista in questa prima serata l'ho trovato legato e slegato dal contesto. Quasi fuori posto. Monologo incluso. Buttato lì. Durante la votazione della giuria il sistema elettronico si è bloccato. Situazione imbarazzante. Molto. E' il momento di Noemi, bello l'impatto visivo, bella canzone, da riascoltare per confermare questa mia prima impressione. Francesco Renga, meno belloccio del solito ma sempre più bravo. Molto bravo. Chiara Civello. Chi è costei? Canzone superata. Non mi è piaciuta. Irene Fornaciari, presenza atipica, si presenta con una canzone di Davide Van De Sfroos e si sente, bellina. In coppia sarebbero stati perfetti. Preferisco la canzone dello scorso anno. Eccolo, è arrivato, c'è Celentano. Nel complesso mi aspettavo di più, l'attesa creata e pompata è stata notevole. Di polemiche ne solleverà di certo. Domani vedremo. La vita non è uno scherzo! Emma, fresca, moderna, piacevole. Pura energia. La canzone mi pare bella, fuori dagli schemi sanremesi, con un contenuto. Da riascoltare. Non rimangano parole. I Marlene Kuntz non mi hanno convinto. Ah, Ivana Mrazova, assente giustificata. Richiamate Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis. Indubbiamente bellissime. Belen molto prava e spigliata. Dovrebbe rimanere per tutte le serate. Va premiata. Eugenio Finardi, mmm è stato come ascoltare una canzone già sentita, ovviamente sua. No-vità! Gigi D'Alessio e Loredana Bertè (ma è lei?), apparentemente distanti sembrano funzionare nella loro diversità. Nel pomeriggio ho letto che li davano per favoriti. Non credo. No. Nilla Zilli remembering Amy (nell'acconciatura) canta dal vivo, ovvio, ma sembra in playback per la sua mimica accentuata che a tratti mi ricorda Mina. Mah! Pierdavide Carone e Lucio Dalla, bella coppia ma ho trovato la canzone d'altri tempi che mal sintona con la scenografia futuristica (e non è la sola questa sera). O forse si oppone alla scenografia di Castelli? Arisa, carina, ben vestita, brava. Ma non ho ancora udito la canzone "bomba" del Festival. La clip su Sanremo. La città. Parliamone! quando l'hanno girata, negli anni '70? I Matia Bazar, storici, ma con una canzone sottotono. Antonella...dove sei? In generale pochissime canzoni che lasceranno il segno. Una o due (ma anche no), non di più e non per tanto. Bravissimo, come sempre, Daniel Ezralow. Ah, Gianni Morandi, più sciolto rispetto allo scorso anno, ha fatto i complimenti a Belen per la sua partecipazione alla bellissima trasmissione Italia's Got Talent, in Rai tutti contenti! Poteva mancare la polemica? Gara annullata per il guasto al sistema di votazione della giuria (300 persone) presente in sala. Che figuraccia. Mesi di preparazione. E fortuna che Morandi ad inizio trasmissione ha detto che la Rai in queste cose è imbattibile... Una serata sconclusionata. La de Filippi anche quest'anno lascia il segno. Ed anche X-Factor. Questi talent show..., tanto bistrattati..

venerdì 10 febbraio 2012

Van Bol & Feste

In largo Cairoli da circa un paio di mesi ha aperto Van Bol & Feste. Una Bakery, come si usa dire da un po’ di tempo anche in Italia, dall’aspetto nordico ma molto napoletana. Un locale aperto tutti i giorni dalle 7.00 alle 23.00 dalla colazione alla cena, passando dalla golosa merenda. Un ambiente creato con gusto, piacevole alla vista quindi invitante che ben si integra nella storica zona del Castello Sforzesco. Nel bancone centrale sono ordinatamente esposti in bella mostra dolci e salati di ogni tipo. Ma l’offerta non è limitata alla pasticceria/panetteria, all’interno è presente un ristorante con cucina a vista su una delle due salette presenti, che offre piatti completi ma non solo. Un luogo ideali per un pranzo veloce di lavoro e per accogliere adeguatamente i turisti altrimenti assediati da locali “bau bau” che in zona non mancano. Un marchio storico nato nel 1890, rimasto poi nel cassetto dal 1988 ad oggi, che riprende vita a Milano grazie alla famiglia De Angelis, proprietaria del brand da 25 anni. Un’idea decantata che ritengo si stia esprimendo al meglio per il nostro piacere. Ha margini di miglioramento, ma una brillante partenza se non subisce una battuta d’arresto (come a volte capita) è da valorizzare. A Milano in Largo Cairoli. Tel. 02.8909382.

mercoledì 8 febbraio 2012

Tizzy's

Seguendo l'indicazione di S'Notes ho trovato quello che al momento posso considerare, senza ombra di dubbio, il miglior hamburger della città. Il locale è proprio un pezzo di New York a Milano e Tizzy, la proprietaria newyorkese originale, accentua questa caratteristica non da poco. Luci soffuse, un ambiente non ingolfato da inutili oggetti e soggetti, un bel bancone bar, il pavimento a scacchi neri e bianchi (ripreso in bagno sulle pareti), efficaci tovagliette di carta con stampato il menu..., tutto scorre via liscio, senza stonature. Inclusa la cucina semi a vista, proprio come quelle che si vedono nella grande mela. Tizzy è gentile, graziosa e con lei si parla inglese. Forse anche in italiano, ma non lo so. Devo dire che questa sera sembrava proprio di essere a New York, anche per gli avventori presenti. Il patriottismo americano è evidentissimo, basta osservare le foto di Obama e consorte poste davanti alla cassa. In questo noi italiani siamo ben diversi e posso ben capirne le ragioni.. Nel menu sono presenti hamburger, sandwiches, insalate, dolci e bibite, anche insolite. Io ho provato ad esempio la birra di zenzero, che non conoscevo, ed abbinata all'hamburger Ellen & Norman Burger l'ho trovata eccellente. Piccantina quanto basta. Una menzione d'onore alle patatine servite in un originale cestello di latta. Buone, buonissime, sapientemente speziate e finalmente una porzione adeguata ad un mangiatore di hamburger! Prezzi nella media ed anche qui ho avuto senza problemi un hamburger liscio (senza pane, senza niente) per mio figlio ed al giusto prezzo. Lo indico perchè in altri locali ho riscontrato ottusi problemi.. Ci ritornerò per consolidare il mio primo giudizio, ma anche per soddisfare la mia golosità alimentare. Lo consiglio! Tizzy's si trova in Alzaia Naviglio Grande al civico 46. Il sito.

Mama Burger

Mama Burger, bello il nome e bello il logo, oggi è presente in via Vittor Pisani (zona stazione Cantrale), in via Agnello (zona Duomo) ed alla Fiera di Milano (Rho). Io sono stato più volte nel primo aperto, quello in via Vittor Pisani, zona sempre più dallo stile newyorchese, più che altro per l’architettura della zona, e questo dona un ulteriore perché a questo locale giovane e dinamico.
L’Hamburger è buono, preparato a vista e da consumare nella zona esterna sotto i portici noti per la presenza di altri locali. Ogni volta che ci passo, a qualsiasi ora, c’è sempre gente e questo è un buon segno, giustificato. Giustificato in quanto nonostante Mama Burger faccia un po’ “moda”, il prodotto è di buona esecuzione e qualità. Spesso le due cose non vanno di pari passo… Oltre ai classici Burger, segnalo il Blackangus Burger (230 gr di black angus), il fish and chips con il merluzzo impanato nel sesamo, le varie caesar salad ed i dolci american style (cheese cake, brownies e Muffin). Ultimamente sono stato anche nel locale di via Agnello.., in stile Fast Food, personalmente preferisco quello di Vittor Pisani. Tutte le info qui.

martedì 7 febbraio 2012

American Donuts

Dopo il locale di via Sirtori aperto nel 2007 da qualche mese American Donuts ha aperto anche in via Settembrini. Un locale semplice, spazioso, in style Happy Days, frequentato soprattutto a pranzo da lavoratori, studenti del vicino Istituto Gonzaga ed avventori vari. Un luogo senza pretese modaiole, nei piatti e nell'ambiente, con un servizio giovane e cortese.
Si possono trovare, come deducibile dal nome, donuts ma anche pancakes, bagels, hamburger, hot dog, club sandwich, pollo fritto, fish e fries ed altro ancora. Un posto per la colazione, il pranzo, il brunch e dal mercoledì alla domenica anche per la cena. Una cena tipicamente americana composta da appetizers (antipasti e stuzzichini), the originals (bagel, sandwich, hot dog) e the main dish (piatti succulenti a base di carne, pesce e formaggio). Qui tutto è fatto in casa incluse le famose torte americane più alte che larghe. Io a pranzo ho provato quasi tutti i piatti proposti. Mi piace l’hamburger, mi piace l’hot-dog, mi piace il club sandwich, mi piacciono le patatine fritte. Coca cola esclusivamente in bottiglietta di vetro. La migliore! Se devo dare un voto, visto che a Milano sta spopolando questo genere di locali, un 7 è ben meritato. Per l’iniziativa, le proposte e la pulizia. Qui non si vuole strafare, nemmeno nei prezzi, si vuole semplicemente appagare. Tutte le info qui.

Doris Diner

Il Doris Diner è un locale nato in zona Bicocca, un'ex area industriale (Pirelli, Breda, Falck) in forte espansione grazie ad intelligenti recuperi, che ricorda gli spazi della periferia londinese ora di gran moda tra gallerie d'arte, uffici e locali di ogni tipo. In stile americano anni ’50 al Doris si mangiano ottimi hamburger accompagnati dalle immancabili patatine fritte e onion rings.
Nel menù c’è altro tra carni e dolci, ma l’hamburger qui è un’istituzione. Il locale è carino e ben incastonato in una zona dalle potenzialità elevatissime, se ben gestita. Ho trovato il servizio un po’ lento, ma non so se è la normalità, ci ritornerò per confermare o meno. Da evidenziare la presenza di birre provenienti da diverse località degli Stati Uniti. Io per affetto sono legato a quelle del Maryland. Alla domenica c’è il brunch, consuetudine oramai consolidata a Milano. Il Doris Diner si trova in viale Sarca 336/F, edificio 16. La mia ricerca del miglior hamburger di Milano prosegue, prossimo appuntamento al Tizzy’s N.Y. Bar & Grill, come suggerito da S’Notes.

lunedì 6 febbraio 2012

Al mercato

Seguendo l’indicazione di “S’Notes” (prezioso blog su Milano) sono stato al “al mercato”. Un piccolo locale composto da un burger bar ed un ristorante ben suddivisi da una cucina a vista dove operano gli chef Beniamino Nespor ed Eugenio Roncoroni, entrambi con alle spalle esperienze culinarie di rilievo. L’ambiente è curato e molto carino. Per la prima visita ho optato per l’hamburger, che adoro. Approposito, a Milano stanno aprendo diversi locali che propongono l’hamburger come portata principale, sta divenendo una moda.., sarà mia cura provarli tutti. L’hamburger è molto buono, si parte da una composizione base con la possibilità di aggiungere altri ingredienti quali cheddar, cheddar invecchiato, gruviera, gorgonzola, bacon, avocado, foie gras, jalapeno, e salsa verde. Io ho preso un Hamburger con l’aggiunta di cheddar e bacon, onion rings (veri) e patatine fritte (un po’ troppo secche, da riprovare). Il tutto viene servito in un vassoio coperto da una carta per alimenti con un’ottima salsa, un po’ piccantina, ove pucciare per bene patatine e onion rings.
Nota positiva, la possibilità di avere un hamburger liscio più piccolo (100 gr) e correttamente prezzato per mio figlio che ha poco più di 2 anni. Cosa non comune per tutti i locali. In alcuni ho riscontrato delle rigidità davvero assurde e controproducenti per il locale stesso.
Cosa dire di più se non “provare per credere”, come diceva un noto teleimbonitore. Al mercato si trova in via Sant’Eufemia 16. Al burger bar non sono accettate le prenotazioni.

domenica 5 febbraio 2012

Ciccilla

Ciccilla è la prima polpetteria di Milano, aperta dal 13 gennaio scorso. Il progetto è nato da un’idea di Sabina Bellione del Consorzio Sociale Light. Il piatto principale sono le polpette, di ogni tipo. Polpette di carne, di verdure, di pesce, di formaggio, di alghe, di riso.
Verdure varie formano il contorno, bollite, crude o grigliate. Da evidenziare la presenza di birra artigianale prodotta dal Birrificio Lariano. Un locale stagionale, molto bio ed eco, dalle dimensioni contenute e più orientato al Take-away che alla consumazione sul posto.
Le polpette sono mediamente buone, da segnalare la polpetta valtellina composta con gli ingredienti dei pizzoccheri (o quasi). L’idea è valida anche se, a mio parere, da sviluppare e “raddrizzare”. Ciccilla si trova in via Alessandro Volta 7, zona Corso Garibaldi.